Allo scoppio delle ostilità, la CRI iniziava la propria opera di collaborazione con l’istituzione, nei maggiori centri di movimento ferroviario delle truppe, dei posti di soccorso ferroviario (di 1ª e 2ª classe, a seconda dell’importanza della stazione) per l’assistenza sanitaria, per il trasporto e il ricovero dei militari in viaggio, eventualmente ammalati o feriti.

Il posto di 1ª classe era costituito da un Ufficiale medico Direttore, da uno o più ufficiali medici assistenti e da 15-20 uomini di truppa. Il materiale in dotazione consisteva in una cassetta di ferri chirurgici, una cassa di medicazione, barelle leggere e mobili comuni.

Quello di 2ª classe era costituito da un Ufficiale medico Direttore e da 8 uomini di truppa. Il materiale in dotazione consisteva in una cassetta di ferri chirurgici, una cassa di medicazione, una di medicinali, una di conforti, 6 barelle a lettuccio e una leggera, mobili comuni.

Questi posti disimpegnavano diverse funzioni quali: carico e scarico degli infermi nei treni sanitari; sostegno agli infermi e convalescenti di passaggio; isolamento dei casi sospetti di morbi epidemici; bagno e disinfezioni indumenti.

Durante il conflitto, sorsero fino a 60 posti di soccorso ferroviario e in alcune stazioni ferroviarie, per coadiuvare e completare l’opera di sostegno, si erano insediati anche dei posti di ristoro, che avevano un compito strettamente di conforto materiale e morale.

N.B.: Cliccando sulle città in rosso è possibile vedere una foto del posto di soccorso.

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