a cura di Elena Branca*

Ida Annunziata Margherita Caciagli nacque a Trino (VC) il 10 maggio 1888 da Bireno (orologiere in via Vittorio Emanuele) e Neri Adele (casalinga), una famiglia di origine toscana. Aveva una sorella Nadia, che fu una delle prime donne ad ottenere la patente di guida.

Ida, già studentessa del Liceo "Lagrangia" di Vercelli, si laureò in medicina e chirurgia all'Università di Torino il 7 giugno 1915 con 110 e lode.

Si arruolò nella C.R.I. con matricola n.43 a Torino il il 12 novembre 1916 e poi dimissionaria il 05 aprile 1917, compare infatti nell’elenco del 1916 e non in quello del 1918.

Muore a Vercelli nel 1946. La città piemontese, nel 1953, volle ricordarla con l’intitolazione di una via al rione Cervetto.

Un articolo pubblicato su "Piemonte Oggi" il 2 novembre 2010 ci rende nota la ricerca della Dott.ssa Rosa Berzero:

IlBiellese 6dic1932Chi era Ida Caciagli? Tutti sappiamo che Vercelli ospita una via intitolata a lei, prima donna vercellese laureata in medicina e chirurgia, ma pochi sono al corrente che questa grande studiosa, nata nella nostra terra, visse una storia umana e professionale di altissimo livello, cimentandosi in una carriera che in quei tempi era quasi esclusivamente praticata da uomini.

 

Grazie ad una borsa di studio del filantropo Antonio Borgogna, Ida Caciagli si laureò a pieni voti in medicina e chirurgia presso la Regia Università di Torino nel giugno 1915, con una elaborata tesi sperimentale sulla “ Esclusione del piloro”, tesi che permise alla giovane “medichessa” di entrare a pieno titolo e con grande onore nella specialità chirurgica. Fu probabilmente la prima donna chirurgo in Italia che si dedicò alla chirurgia addominale ed alla cura delle sterilità e a tale titolo Ida Caciagli esercitò una qualificata attività professionale presso l’Ospedale Maria Vittoria di Torino. Durante la Grande guerra prestò servizio in un Ospedale di riserva della Sanità Militare meritando in più occasioni numerosi attestati di apprezzamento. Nel suo profilo professionale Ida Caciagli seppe manifestare in ogni occasione una grandissima professionalità e una profonda sensibilità nel confronto dei problemi sociali, guidata dalle sue doti di grande umanità rivolte a tutti coloro che si affidavano alle sue cure, anche presso lo studio in Piazza Cavour a Vercelli.

Alle attività scientifiche la Medichessa Vercellese seppe anche abbinare una spiccata abilità imprenditoriale esercitata in campo nazionale ed internazionale grazie alla creazione in Torino della società “La Ginecologica”, specializzata in prodotti per le affezioni ginecologiche e genito-urinarie. Il suo ingegno e la sua tempra umana sempre le valsero la stima dei colleghi e l’ammirazione del pubblico: persino la Regina Elena nel 1925, colpita dalla fama dei suoi meriti, le inviò una fotografia con autografo.

Le spoglie dell’illustre medichessa riposano presso il Cimitero di Biliemme, in una tomba in stato di evidente abbandono, e la relatrice ha concluso il suo interessante discorso con l’auspicio che si possa contribuire al recupero del sito.

Dal giornale “La Sesia” apprendiamo che il monumento funebre nella foto allegata è stato trafugato nel 2015 dal cimitero di Billiemme.

Ida e Nadia Caciagli Monumento


Chi avesse informazioni utili su Ida Caciagli è pregato di mettersi in contatto con Elenca Branca: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per ulteriori informazioni sulle "Dottoresse al fronte" si veda:

BRANCA E., (a cura di Cappone M.), “Dottoresse al fronte? La C.R.I. e le donne medico nella Grande Guerra. Anna Dado Saffiotti e le altre”. Appunti di studio, , ANSMI sez. prov.le “Alessandro Riberi” – Torino, 2015


* Cultore della Storia della Croce Rossa e membro del Comitato Scientifico per la Storia della Croce Rossa e della Medicina

Pin It