Presso ciascun Corpo e relativo rango di Comando era presente un’aliquota di personale sanitario – medici, aiutanti di sanità e portaferiti (come da tabella che segue datata aprile 1915, poi variata nei numeri durante il conflitto) - che prestavano le cure alle truppe operanti in prima linea.

Posto di medicazioneQuesti sanitari organizzavano il cosidetto posto di medicazione o di soccorso, dislocato di norma in prossimità della linea di fuoco, in una località al riparo dal tiro avversario e possibilmente sottratta alla vista delle proprie truppe, ma anche nel secondo o addirittura primo ordine di trincee, al fine di dare pronto soccorso nelle fasi dell’attacco a chi ne avesse avuto bisogno, radunare alle spalle della prima linea i feriti in piccoli gruppi di raccolta chiamati nidi, oltre a perlustrare il campo di battaglia a combattimento finito.

Quando i battaglioni di un reggimento di fanteria o di bersaglieri combattevano riuniti, di massima costituivano un solo posto di medicazione sotto la direzione dell’ufficiale medico più elevato di grado.
Trasporto di un ferito in slittaAl contrario, in caso di combattimento isolato o a distanza tra i battaglioni, ognuno istituiva un proprio posto di medicazione.
Per le compagnie alpine e le batterie da montagna, secondo il terreno di battaglia, si costituiva un posto di medicazione per ciascuna oppure più d’uno serventi più unità.

Nei reggimenti di cavalleria e nei gruppi di batterie a cavallo, per la specialità della loro azione, non venivano costituiti posti di medicazione e gli ufficiali medici si adeguavano a seconda delle circostanze.
Per l’artiglieria da campagna o del genio, gli ufficiali medici costituivano eccezionalmente un posto di medicazione.

BarellieriA parte i feriti in grado di camminare che si recavano a piedi al posto di medicazione, il compito di prelevare gli altri feriti dalla linea di fuoco spettava ai portaferiti del Corpo, guidati all’occasione dai caporali aiutanti di sanità o addirittura dai medici, che utilizzavano le barelle in dotazione e nei casi di scarsa disponibilità o altre necessità anche sul dorso o a braccio. Negli ambienti che non consentivano un agevole trasporto, s’improvvisavano barelle "mobili", costituite da una semplice coperta o da un telo di tenda nel quale era avvolto il ferito poi sostenuto da varie cinghie appese ad un lungo bastone portato a spalla da due portaferiti.

In situazioni meno gravose si ricorreva anche al trasporto su muli che però non si dimostrava troppo razionale per la difficoltà di assicurare l’infermo con opportuni sostegni al basto e per le continue scosse durante il trasporto che aggravavano la dolorante situazione del ferito.

Trasporto di un ferito in telefericaIn montagna, per ovviare alle zone impervie e innevate, si agganciavano le barelle alle slitte o agli sci. Oltre ciò, si ricorreva al trasporto a catena, adottando il sistema denominato dei posti di corrispondenza, formato da staffette di portatori che coprivano una distanza media di 200 mt evitando così lunghi e faticosi trasporti oltre a ridurre al minimo il pericolo di ogni accidentalità.

Un altro metodo comodo, celere e utile a razionalizzare il personale di soccorso era l’utilizzo delle teleferiche per le quali furono adottati anche dei carrelli chiusi per il riparo del ferito dalle intemperie e togliergli la sensazione del vuoto che poteva provocare vertigini.

Nei posti di medicazione si faceva la prima selezione sulla gravità dei feriti e dei malati in base al codice colore del tagliando - verde o rosso - della tabellina diagnostica mod. 905 (evitando, salvo casi eccezionali, di compiere operazioni chirurgiche di rilievo):
1. feriti leggerissimi e leggeri: si toglievano entrambi i tagliandi della tabellina ed erano rinviati al proprio Corpo dopo la visita e le minime cure dovute (si usava di norma il pacchetto di medicazione in uso al singolo militare che poi veniva rifornito di uno nuovo) o inviati alle sezioni di sanità per cure più specifiche;
2. feriti gravi trasportabili, con tagliando di colore verde (si strappava il tagliando rosso): i trasportabili a breve distanza erano inviati alla sezione di sanità o all’ospedaletto da campo (se prossimo al posto di medicazione), quelli a lunga distanza verso gli ospedali da campo d’armata in retrovia.
3. feriti gravi non trasportabili, con tagliando di colore rosso (si strappava il tagliando verde): erano inviati a mezzo di autoambulanze o altri mezzi utili (anche requisiti) presso le prime strutture riparate (case, tende, baracche) per tentare interventi salvavita (nuclei chirurgici).
4. feriti gravi cavitari intrasportabili e gravissimi morenti: per quest’ultimi, l’ufficiale medico doveva ricevere in consegna gli effetti personali e gli oggetti di valore, trascriverne le ultime volontà e convocare un cappellano militare.

Il tipo di feriti di cui ai punti 1. e 2. erano in un secondo momento trasportati alle sezioni di sanità dai portaferiti della stessa, accompagnati dalla tabellina diagnostica applicata ad un bottone della giubba, in cui erano riportate le generalità e il Corpo di appartenenza del militare, la diagnosi, le cure praticate e le iniezioni eseguite.
I feriti dalla linea di fuoco potevano altresì essere direttamente inviati alle sezioni di sanità o agli ospedali di retrovia, senza necessariamente passare dal posto di medicazione.

Tabellina diagnostica (fronte)

Tabellina diagnostica (retro)


Forza organica del personale sanitario presso i Corpi

Corpo o ArmaPersonale
Fanteria Medici Aiutanti di sanità Portaferiti
Compagnia     4
Battaglione 2 2 16
Reggimento 7 6 48
Bersaglieri      
Compagnia     4
Battaglione 2 2 12
Reggimento 7 6 36
Bersaglieri ciclisti      
Compagnia   1  
Battaglione 2 4  
Alpini      
Compagnia 1 1 4
Comando di Battaglione      
Comando di Reggimento      
Cavalleria      
Reggimento 2 2  
Artiglieria da campagna      
Batteria     2
Comando di Gruppo 1 1  
Reggimento a 5 batterie 2 2 10
Reggimento a 6 batterie 2 2 12
Reggimento a 8 batterie 3 3 16
Artiglieria a cavallo      
Batteria     2
Gruppo di 2 batterie 1 1 4
Artiglieria da montagna      
Da montagna 1 1 4
Someggiata     2
Genio      
Compagnia zappatori     2
Compagnia Telegrafisti     2

(Fonte: Magg. Lambert, Ricordi Logistici, Tip. Barbera, Firenze aprile 1915)
I dati potevano variare secondo le esigenze del tempo di guerra.

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